Navigatore
Se cinque linee dell'orizzonte consecutive
formano un pentagramma, allora posso dire di avere letto un'infinità di meravigliose partiture...
Luciano
Làdavas è nato a Milano. È rinato in mare.
Terminati
gli studi universitari (Architettura) sceglie infatti la
vela. Partecipa alle più importanti regate in
Mediterraneo (tra cui parecchie Giraglie) e poi in
Oceano. In qualità di skipper ha al suo attivo
trentanove traversate oceaniche e due passaggi di Capo
Horn.
Da
anni abbina l'attività di navigatore con quella di
traduttore e di scrittore.
1970-'
71 A
la Trinitée-sur
-Mer s'imbarca come secondo sul Saint-Papa
di André Viant, goletta moderna di
19 metri
, con la quale attraversa due volte l'Atlantico Nord.
1971 Luglio. È a bordo del Caligu IV di
Fecia di Cossato. La barca vince
la Giraglia
nella seconda Classe, in tempo reale e compensato.
Ottobre.
Naviga da Genova a Malta con il Nita III per
imbarcarsi sul Pen Duick III di
Eric Tabarly (per la prima volta in Mediterraneo).
Il Pen Duick III vince la
"Middle Sea Race". Tabarly gli offre di
continuare a fare parte del suo equipaggio. Accetta e
naviga con Tabarly fino in Martinica.
1972 In
Martinica sbarca dal Pen Duick III
per trasferire a Marsiglia il Marie Galante,
uno sloop di
12 metri
. Compie la traversata rapidamente, avendo come
equipaggio una ragazza inglese.
1973
Eric Tabarly, impegnato nella costruzione di un nuovo Pen
Duick, gli affida il Pen Duick III da
portare da Tahiti a Miami. In mezzo al Pacifico l'albero
cade per affaticamento. Non potendo proseguire di bolina
sotto attrezzatura di fortuna, riporta la barca e
l'equipaggio a Tahiti, senza ulteriori problemi.
1973-'74
Giorgio Falck lo vuole come navigatore e skipper sul suo
Guia nella prima "Whitbread"
(Round the world race). La barca, la più piccola della
flotta e senza motore, si classifica quinta. Tornati in
Italia, Falck decide di prestargli il Guia
per cinque anni.
1974-'75
Riprende il mare sul Guia con la compagna
Leò e va a Tahiti. Per più di un anno navigano nella
Polinesia Francese.
1977
Gennaio. Con il Guia e la compagna Leò,
salpa da Tahiti, doppia per la seconda volta Capo Horn e
dà fondo in una baia, a venti miglia dietro il Capo.
Inizia quindi una navigazione tra i canali e i ghiacciai
della Terra del Fuoco, durata tre mesi. Entra, poi, in
Atlantico dallo stretto di Magellano e raggiunge Buenos
Aires in un'unica tappa.
"Les
Cahiers du Yachting" gli dedica un profilo e
pubblica suoi articoli.
Settembre-ottobre:
da Buenos Aires (dove ha lasciato il Guia
in custodia a un amico) vola a Milano. Trasferisce il Guia
IV di G.Falk da Rapallo a Malta, e con questa
barca partecipa alla "Middle Sea Race" in
qualità di navigatore e timoniere. Il Guia IV vince
la regata.
1978
Febbraio. Salpa da Buenos Aires alla volta dei Caraibi,
con il Guia e la compagna Leò. Dopo
3000 miglia
di bolina stretta percorse in 20 giorni, raggiungono
l'isola di Fernando de Noronha. Sosta di poche ore a
causa della forte risacca, quindi la barca riparte per
la Martinica
, dove arriva agli inizi di marzo.
1979
Riporta in Italia il Guia, dopo cinque
anni di navigazione senza danni alla barca né
all'equipaggio.
1980
Trasferisce dal Venezuela alle Baleari il Rory
Star, un ketch di
30 metri
gemello del Blue Leopard. A causa di
un'avaria meccanica, la traversata fino in Portogallo
avviene unicamente a vela. L'armatore, Rinaldi, decide
di rinnovare la barca e gli affida la direzione dei
lavori, in Portogallo prima e in Spagna poi.
1981
Lascia il Rory Star alle Baleari per
trasferire uno sloop ULDB di
16 metri
, il Giacomo, da Miami ad Antibes.
1981-86
Effettua cinque traversate dell'Atlantico Nord e
numerosi trasferimenti in Mediterraneo.
1986-'87
Dirige la costruzione di un ketch di
22 metri
, il Gian,
di Lanzani Dellera. Con la compagna Leò,
architetto, disegna gli interni e il piano di coperta.
1987
Al timone del trimarano Rusty Pelican di
Fecia di Cossato, vince l'"Atlantic Rally"
(Gran Canaria – Barbados) e porta il trimarano in
Martinica.
1988
Aprile. Traversata di ritorno dalla Martinica a San Remo
con il Rusty Pelican. Media
generale di 12 nodi, in due e senza pilota automatico.
Giugno.
Giorgio Falk lo manda a Auckland a perfezionare
l'acquisto del New
Zealand Enterprise e portarlo quindi in Italia,
via stretto di Torres. La rottura di una sartia (difetto
nel metallo) avvenuta il terzo giorno di navigazione lo
obbliga a tornare a Auckland. La barca viene spedita a
Genova con una nave.
Nel
cantiere San Germani, dirige i lavori di trasformazione
del Gatorade (ex New Zealand Enterprise)
di Giorgio Falk.
Dicembre. A bordo del Gatorade
partecipa, in qualità di navigatore e timoniere, alla
regata atlantica "La ruta del Descubrimiento"
(Cadice – Santo Domingo).
1990-'91
Due traversate atlantiche con un Grand
Soleil 51.
1991
Il navigatore-scrittore Bernard Moitessier gli affida la
traduzione italiana del suo ultimo libro "Tamata
e l'Alleanza" (Ed. Incontri Nautici - Roma).
1993
Dirige in Francia la costruzione di un catamarano di
18 metri
, il Seagal di Luciano Faverio, e
ne diviene lo skipper.
1994
Due traversate dell'Atlantico Nord per collaudare il
nuovo catamarano.
1995
Vince con il Seagal la "Transat des
Passionnés", edizione funestata dai tragici
incidenti avvenuti nel Golfo del Leone.
1996
Dopo accurati lavori di manutenzione, salpa dalla
Martinica con il catamarano Seagal
e un solo compagno di equipaggio, destinazione il
Mediterraneo. A circa
900 miglia
a NE dell'isola, un allarmante fenomeno di delaminazione
lo costringe a tornare indietro. Riparata l'avaria,
salpa con lo stesso equipaggio alla volta di Miami,
nonostante una stagione dei cicloni precocemente
iniziata. La traversata del Mar dei Caraibi avviene alla
media di 13 nodi. Il catamarano è messo in vendita a
Fort-Lauderdale.
1997
Lavora per sette mesi, in qualità di "Attaché de
Direction", al cantiere navale R.Y.S di Beaulieu.
Dirige i lavori di rifacimento di alcune barche, tra cui
un ketch di
35 metri
.
Novembre-dicembre.
Trasferisce uno sloop di
19 metri
, il Silandra di Gianluca Bragiotti, dal
Portogallo ai Caraibi.
1998 A
Fort-Lauderdale, il catamarano Seagal è
rimasto invenduto. Riceve allora l'incarico di
riportarlo in Mediterraneo. Con due membri d'equipaggio
attraversa da Fort-Lauderdale a Gibilterra senza scalo,
in 19 giorni.
Settembre-ottobre.
Dirige importanti lavori di manutenzione del Seagal
presso il cantiere Trehart di Antibes.
1999
Vari trasferimenti in Mediterraneo di barche nuove
consegnate dal cantiere Beneteau.
2000
Trasferisce un ketch di
20 metri
, l'Aquarius, da Saint-Martin alla
Martinica, e ne dirige i lavori di manutenzione e di
trasformazione presso il cantiere C.S.Services.
2002
È comandante dell' IACC Kanza per la
società Sail Academy.
2003-'05
Per la società SAILMAXIONE, a Lavagna, è comandante
responsabile di una flotta di sei maxi con i quali
partecipa a regate ed eventi, e alla formazione di
equipaggi.
2009-2011
Tiene corsi di navigazione d'altura e di sestante per
la Lega Navale
Italiana.
|